Francesco Prota e Lorenzo Cicatiello

Italia (ancora) diseguale – Nuova pubblicazione

Entità e persistenza delle disparità socioeconomiche territoriali in Italia

Una delle questioni che storicamente caratterizza l’Italia unita è il divario tra Nord e Sud, con un Mezzogiorno in costante ritardo nei confronti delle regioni settentrionali. E questa è cosa nota. Ciò che però non viene talvolta preso in considerazione è la profonda eterogeneità che contraddistingue i territori del Sud Italia nonché la presenza di notevoli potenzialità che non poche aree presentano. Allo stesso tempo, viene dato per scontato che le dinamiche socio-economiche al Nord siano a prescindere ben migliori delle performance dell’Italia centrale e meridionale. Tuttavia, negli ultimi anni qualcosa è cambiato nelle dinamiche socioeconomiche territoriali ed è cresciuta nel tempo la consapevolezza che non siamo più di fronte ad un’Italia settentrionale monolitica e ad un Mezzogiorno omogeneamente arretrato.

La sede italiana della Friedrich-Ebert-Stiftung, grazie ad un primo studio dal titolo “Italia diseguale” (2021) commissionato al Prof. Francesco Prota, uno dei massimi conoscitori italiani della materia, aveva fotografato l’esistenza di “Quattro Italie” con differenti livelli di sviluppo e all’interno del Sud “Tre Mezzogiorni” con diverse potenzialità inespresse. In quel caso, si era visto da un lato come diversi territori del Nord Italia presentassero molte sfaccettature e talune diversità strutturali, che li rendevano “simili” a zone del Centro e del Sud; dall’altro si era notato quanto diversi fossero i livelli di industrializzazione, innovazione, squilibri demografici e investimenti, a seconda del cluster di riferimento.

Tale fu allora la risonanza mediatica e politica per quel rapporto e tale è l’urgenza oggi per cui alle disuguaglianze territoriali, sociali, economiche, di genere e generazionali devono essere date risposte concrete, che la fondazione ha deciso di commissionare al Prof. Francesco Prota e al Prof. Lorenzo Cicatiello questo nuovo rapporto, prendendo in considerazione sia parametri aggiornati al periodo post-covid sia nuovi indicatori, atti ad approfondire ulteriormente le conoscenze delle molteplici disuguaglianze e a valutare la capacità amministrativa degli enti locali, sempre più centrali nella gestione di interessi pubblici specifici alle diverse aree geografiche.

Con la convinzione di dover andare oltre al divario Nord-Sud, questo studio dal titolo “Italia (ancora) diseguale” offre un’analisi dettagliata delle disparità territoriali a scala subregionale e identifica “Cinque Italie”, ognuna con caratteristiche economiche e sociali peculiari.

Le disuguaglianze persistono e la diversa distribuzione delle opportunità, dei servizi e delle risorse pubbliche incidono sul benessere delle persone e sullo sviluppo dei territori. Tutto questo non può che favorire un senso di precarietà diffusa che colpisce in modo più o meno marcato gli individui, rendendoli a seconda del luogo in cui vivono e lavorano meno impermeabili a forme di esclusione sociale e di povertà, che possono a loro volta creare insicurezze, conflitti e instabilità sociale.

Per superare queste disuguaglianze, il documento propone una nuova strategia di sviluppo basata su investimenti mirati in sanità, istruzione e infrastrutture, insieme a una politica industriale "place-based", capace di valorizzare il potenziale inutilizzato di molte aree.

Capire l’entità della problematica, cogliere i vari aspetti della persistenza delle disuguaglianze con cui l’Italia è alle prese e porsi come priorità una riduzione fattiva di queste disparità non è solo una questione di equità, ma una necessità per garantire una crescita sostenibile e inclusiva per tutto il Paese.

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Italia (ancora) diseguale

Prota, Francesco; Cicatiello, Lorenzo

Italia (ancora) diseguale

Entità e persistenza delle disparità socioeconomiche territoriali in Italia
Bonn, 2025

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